LA NUOVA SARDEGNA
26-10-2005
Assemblea dell’Unione per chiedere alla Murrighile il capoluogo Provincia, sindaco e centrosinistra uniti.
Antonello Pintus fa fronte comune con la maggioranza
TEMPIO. Fronte comune nel ribadire il carattere policentrico della provinciaOlbia-Tempio. Sono tornati a incontrarsi l’altra sera nel salone consiliare del municipio, dopo la riunione della scorsa settimana, i segretari e alcuni amministratori comunali. Ecco così Lucia Ricciu e Peppino Manconi per lo Sdi, Tore Vigliani e Giovanni Tendas per i Ds, Vittorio Masu e Sebastiano Posadinu per la Margherita, Giovanni Azzena per l’Udeur, Giuseppe Tavera per Progetto Sardegna, Luigi Pintus e Franco Marotto per l’Udc, Vanni Bisson per Rifondazione, Franco Anziani per Forza Italia, Giuseppe Sotgiu per il Psd’Az e Giovanni Orecchioni per il Nuovo Psi.
Era presente il sindaco Antonello Pintus mentre non hanno potuto partecipare, perchè impegnati in giunta, gli assessori provinciali Antonello Addis e Pasquale Pirodda, presenti invece nell’incontro precedente. Toni pacati e discorsi distensivi e propositivi ma unitarietà e fermezza nel prospettare il rispetto degli obiettivi fondanti della provincia Gallura. E’ stato questo il tratto prevalente della riunione. E questo nel momento in cui, ad alcuni mesi di distanza dall’inizio della sua operosità, la provincia, con i suoi organi, si appresta ad affrontare e a dar concretezza a quelle che risultano le sue caratteristiche istituzionali.
Corrispondenti inoltre alle aspettative che le popolazioni hanno creduto di riporre nella nascita del nuovo ente. «Provincia policentrica - sintetizza ancora una volta il sindaco di Tempio -. Il che significa rispetto, mediante l’azione unitaria della provincia, delle aspirazioni delle aree e dei centri all’interno del suo vasto territorio. Rispetto delle aspirazioni vuol dire appunto attribuire e riconoscere il ruolo che a ciacuna zona deve competere in virtù delle sue vocazioni, naturali e storiche, vecchie e nuove. Vuol dire ancora decentramento e non accentramento di funzioni e uffici, pari dignità nell’appartenenza e nessuna prevalenza di un’area su un’altra. Soprattutto le piccole e decentrate realtà devono sentirsi degnamente rappresentate e parti integranti e fonamentali della nuova provincia». I rappresentanti dei partiti politici attivi in città hanno tutti sgombrato il campo dall’intenzione di voler parlare e muoversi a nome esclusivo di Tempio. «La nostra visione delle questioni è unitaria e guarda all’intero territorio» ha tenuto ciascuno a precisare. Nella mente di tutti comunque non potevano non prefigurarsi alcuni adempimenti fondamentali all’assolvimento dei quali gli organi della provincia si accingono ad esser chiamati. Fra questi la formulazione dello statuto, la decisione sul doppio capoluogo, la dislocazione della sedi istituzionali per giunta e consiglio. Tutte questioni già fissate in precedenza, in fase appunto di fondazione della nuova provincia. E tutte da confermare, a meno di voltavaccia indecenti. A proposito di policentricità infine è stata presa per esempio la legge istitutiva di nuove province statali che dovranno nascere con doppio e triplo capoluogo. Tonio Biosa