La visita dei parlamentari: Il Pd alla Rotonda
pubblicata da Sebastiano Posadinu il giorno lunedì 16 agosto 2010 alle ore 17.30
Da l'Unione Sarda
GALLURA
Il Pd alla Rotonda: «Vita impossibile, in 4 nelle celle da 2»
Domenica 15 agosto 2010
Il senatore Gian Piero Scanu e il deputato Arturo Parisi
Stanno in quattro anziché in due, nelle celle della Rotonda. Vita impossibile, che quasi manca l'aria. Perché a Tempio il carcere è troppo piccolo, ma i detenuti sono molti. Cinquantadue, e ci devono rimanere tutti. Per forza. In uno spazio pensato per ventiquattro, file di mini-stanze dove, leggi alla mano e chiudendo un occhio, più di trentasette non sarebbero ammessi. Lì, ieri, sono andati in visita i parlamentari del Pd, il senatore Gian Piero Scanu e il deputato Arturo Parisi. Neanche il tempo di lasciarsi alle spalle il portone, che il monito arriva pesantissimo. «Non tutte le carceri sono uguali. Anche in Sardegna, fortunatamente, non si raggiunge il livello che caratterizza il San Sebastiano di Sassari, un'indecenza risolvibile solo con una rapida chiusura», scrivono i due. Poi la fotografia di un dramma, comunque: «La casa circondariale di Tempio è indegna di un paese civile». LA VISITA Li ha accompagnati Teresa Mascolo, i due parlamentari. Una mattina di visita programmata dalla direttrice col progetto “Secondo Ferragosto in carcere”. I nodi sono venuti subito al pettine. A cominciare dal «sovraccarico di popolazione», denunciano Scanu e Parisi. I numeri hanno bisogno di pochi commenti. Il tetto massimo di detenuti è sforato del 110 per cento. Alla Rotonda si vive in quattro in celle da due. «Limiti non più sopportabili», mettono nero su bianco i parlamentari. Altro capitolo gli agenti penitenziari. Le cifre fanno ugualmente il paio con l'inefficienza. «Nella pianta organica se ne contano trentacinque. Ma in servizio effettivo sono solo ventinove». Insomma, la polizia è sottodimensionata. E il paragone vien da sé: i detenuti superano lo sbarramento consentito, chi controlla deve lavorare in difetto. Con una proporzione: un agente ogni due persone in carcere». L'APPELLO Adesso Scanu e Parisi chiamano alla mobilitazione. Bipartisan. «Di tutte le forze politiche, di sinistra e destra, perché insieme sia combattuta una battaglia civile». Il resto dei numeri accompagna la levata di scudi, col Governo nel mirino. Perché «la popolazione carceraria è composta solo per metà da detenuti condannati in via definitiva. Gli stranieri sono un terzo, moltissimi i tossicodipendenti». Ancora: «Abbiamo registrato l'assoluta inefficienza dell'area destinata alla passeggiata, la cui angustia la fa assomigliare più a una gabbia da giardino zoologico che a un'alternativa alla cella». L'ultima riflessione di Scanu e Parisi è «sull'irrisolta questione dell'occupazione e delle attività che dovrebbero contrastare l'abbrutimento della vita in carcere». A Tempio «solo in otto lavorano alle dipendente dell'amministrazione penitenziaria, fanno sapere i due parlamentari. «A rimediare ai tanti limiti - concludono - non bastano l'impegno e la qualità professionale del personale, sulle quali abbiamo registrato testimonianze convergenti. Urge anche alla Rotonda un investimento aggiuntivo di agenti e risorse, indispensabili a evitare che la situazione degradi ulteriormente». ( a. c. )