Da "L'Unione Sarda" del 26/02/2012
OLBIA. Due giorni di tempo per il salvataggio con la proroga in Consiglio regionaleLa Provincia con le ore contate
Il Pdl perde pezzi, Pd spaccato sulle dimissioni mancate Tra il rischio del caos istituzionale e l'incertezza della situazione politica, in via Nanni si naviga a vista. E intanto si attende la decisione del Consiglio regionale che dovrà votare la proroga.Tra due giorni si chiude. Almeno in linea teorica. Perché il vicepresidente reggente Pietro Carzedda è sicuro che la proroga per la Provincia Gallura ci sarà. Per ora si naviga a vista in una situazione di emergenza, istituzionale e politica. Ma il primo punto è la sopravvivenza: in assenza di una normativa che disciplini il passaggio dalla provincia di Olbia-Tempio a una nuova realtà amministrativa (peraltro non ancora ben definita) si rischia il caos. L'Ente, infatti, ha competenza su alcune materie importanti, ad iniziare dalle scuole superiori. Se ne è parlato qualche giorno fa in un incontro con i dipendenti della Multiss: se non si provvederà, dal primo marzo gli istituti resteranno senza riscaldamento e senza manutenzione. In sostanza rischiano la chiusura. Ma è solo l'effetto più immediato: dalla gestione dell'Ambiente al futuro dei dipendenti, fino ai progetti recentemente appaltati per la viabilità, le incognite sono moltissime.PROROGA Pietro Carzedda è ottimista: «Domani ( oggi ) o al massimo il 27 la proroga passerà in Consiglio regionale, è un disegno di legge della Giunta non dovrebbero esserci problemi». Ma intanto, per oggi, non è prevista. I partiti hanno altre questioni da affrontare. E Renato Lai, consigliere regionale del Pdl, e membro della commissione Autonomia e riforme è decisamente prudente. «Ormai è questione di ore, - spiega - oggi non se ne discuterà, ma tra domani e dopodomani la proroga arriverà in aula. In commissione però c'è stato un emendamento che limita la proroga a giugno. Io ho votato contro e in aula speriamo di far passare una proroga fino alla fine del mandato, nel 2015». Insomma, certezze in materia, in realtà, non ce ne sono, e in aula potrebbe succedere di tutto..IL QUADRO POLITICO E intanto il quadro politico diventa sempre più incerto. La dichiarazione di ineleggibilità del presidente Fedele Sanciu, per la candidatura al Senato, ha lasciato molte macerie nell'aula di via Nanni. L'incertezza per il risultato elettorale ha fatto il resto. Il gruppo del Pdl, negli ultimi giorni, si è progressivamente assottigliato. Lo stesso capogruppo pidiellino Luigi Carbini, candidato al Senato con la lista di Fratelli d'Italia, ha annunciato che costituirà un gruppo del movimento di Crosetto-Meloni in via Nanni. «Io, di fatto sono fuori dal Pdl da due anni, non ho più rinnovato la tessera. Sto valutanto l'idea di costituire il gruppo di Fratelli d'Italia». Nel frattempo anche Andrea Nieddu, ha lasciato il Pdl ed è entrato nel Gruppo misto. Alla corazzata che vinse le elezioni nel 2010 restano solo due consiglieri. In termini di coalizione, poi, restano da valutare gli effetti del voto e la posizione di esponenti del centrodestra come l'assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Pileri, schierato con Monti (come il consigliere Luca Montella) e decisamente critico verso i berlusconiani. Ma Pietro Carzedda è ottimista anche su questo: «La maggioranza tiene, non ci sono problemi».IL CASO PD Ma non va meglio nella minoranza. Anzi, l'effetto Sanciu aveva provocato i suoi primi effetti proprio all'interno del Partito democratico. All'indomani del voto sull'ineleggibilità si erano dimessi Andrea Viola, Giuseppe Meloni e, dopo qualche giorno, Antonio Loriga. Decisione presa all'interno del partito. Ma c'è anche chi è restato come Antonio Perinu e Domenico Piccinnu che non hanno seguito le direttive. Posizione fortemente contestata da Andrea Viola: «È inaccettabile che non ci sia stato alcun provvedimento disciplinare verso i consiglieri che hanno ignorato le decisioni del partito, adottate per dissociarsi dall'operazione Sanciu. Ora di fatto c'è una maggioranza trasversale che tiene in piedi la provincia per esclusivi interessi di poltrona». Viola aggiunge una valutazione sul voto: «Dobbiamo anche a questo un risultato non brillante di un Partito democratico che in campagna elettorale non ha minimamente attaccato Sanciu per quel che ha fatto in Provincia. Chiederemo al più presto che si faccia il congresso». La resa dei conti è dietro l'angolo.
Caterina De Roberto