In silenzio e immobile
In silenzio e immobile restai; come se l'altrui consiglio - accorto - risultasse penoso per l'anima mia. Per timore tacqui; per vergogna tacqui; per schiavitù tacqui; occupata in mentali meccanismi spazianti in ogni dove. Fantasticai, figurandomi di scrivere parole traboccanti gli argini del quaderno mio; sospirai, impedendomi di colmare sentimenti infinitamente puri del cuore mio. Parve all'anima che il vigore delle emozioni sfumasse i contorni del sogno fino a perdersi sullo sfondo; parve all'anima che la forza delle sensazioni fosse una schietta chimera che presto sarebbe sfumata. Risvegliai dal sonno nodi che tacevo, che ammontavo, che mettevo da parte… Ciò che rimase dell'amorosa passione furono vuoti incolmabili; fisse incertezze; muti segni superstiti, caduti in letargo per il grande disuso…
Isabella Vanini
Distanze
Sono perle che non luccicano queste mie notti che s'allungano tra nostalgici silenzi per poi domandarsi prevenuti di non risposta: perché non sei tu a cullare questo desiderio di tepore che s'infrange dentro riecheggiando vulnerabili immagini forse inutili di troppa non curanza decantate conseguenze inevitabili di obbligata distanza dalla bocca tua
Aldo Pintus
Senza titolo
Un sonno trentennale copre il tuo volto Vero. Venticinque anni per l'esattezza profondo (Cinque autunni occorsero per addormentarti Tra le foglie di gelso, Lievi custodi della tua mano, Tiepida custode). Non posso svegliarti, Bello, tu, di un sonno così bello. E tu dormi mentre in me si affastellano le intemperie che distruggono i raccolti e fanno volare le bestie domestiche. Ciononostante, questo gelo che mi s'incunea tra il cuore e lo stomaco questo livido vento esotico che sbrana le guance a morsi spietati questa grandine esasperante che isterilisce le idee queste rapide imbizzarrite che come streghe che ridono inghiottono la mia zattera nel conato penoso di una cascata nera Saranno per te Il sottofondo di un sogno La melodia tra le ciglia Il canto di una cicala Che si fermò Quando il bosco Urlò E piansi.
Antonangelo Coradduzza
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